Per la vendita dell’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico si possono utilizzare due diverse modalità: vendita indiretta, mediante la stipula di una convenzione di ritiro dedicato con il GSE, o la vendita diretta, attraverso la vendita in borsa o a un grossista tramite un “contratto bilaterale”. A quanto ammontano i proventi derivanti da questo tipo di vendita al GSE? In definitiva il ritiro dedicato, ovvero la vendita indiretta di energia elettrica immessa in rete dall’ impianto fotovoltaico, è in genere quello consigliabile per chi volesse cimentarsi nella produzione e nella vendita di questa energia pulita. Rispetto alla “vendita diretta” questo sistema risulta più gestibile sia per la relativa semplicità gestionale che per la garanzia di redditività attraverso i prezzi minimi garantiti (rispetto ai prezzi di mercato). Vendita Diretta Secondo il decreto del Conto Energia, i possessori di impianti solari fotovoltaici possono, in alternativa alla vendita di energia con ritiro dedicato, scegliere di vendere direttamente l’ energia in borsa (o ad un grossista) previa l’ iscrizione al mercato dell’energia elettrica. In alternativa il soggetto detentore dell’impianto fotovoltaico può decidere di vendere l’ energia prodotta ad un grossista di energia elettrica attraverso un contratto bilaterale e ad un prezzo di vendita direttamente con lui concordato. Il sistema dello scambio sul posto è un’ulteriore opportunità per valorizzarel’energia non autoconsumata e immessa in rete da un impianto solare. Questo meccanismo permette di fatto una compensazione economica tra il valore dell’energia prelevata dalla rete e quello dell’energia immessa, ovvero non immediatamente autoconsumata; in altre parole è una formula di autoconsumo dell’energia prodotta, utilizzando la rete elettrica locale come illimitato serbatoio energetico in cui depositare le eccedenze e da cui prelevare al momento del bisogno. Scambio sul Posto Per i nuovi impianti, a partire da quelli entrati in funzione dal 2008, il limite di dimensionamento per accedere al regime dello scambio sul posto è di 200 kWp. Il servizio di scambio sul posto dal 2009 è regolato economicamente dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici (non più dall’Enel o dagli altri distributori locali) ed è un contributo finalizzato alla valorizzazione dell’energia in eccesso immessa nella rete. In particolare il GSE riconosce un contributo in conto scambio a favore dell’utente rimborsando i costi sostenuti per il prelievo di energia elettrica dalla rete. Cioè: l’utente paga la bolletta all’Enel (o ad altro distributore locale) e poi riceve un rimborso dal Gse, attraverso acconti trimestrali e conguagli annuali. Questo contributo si basa su tre elementi: il debito/credito di energia elettrica scambiata con la rete, il valore in Euro dell’energia elettrica immessa in rete e il costo dell’energia prelevata dalla rete.
|